





Afferrare costellazioni

Bivacco notturno al monastero sui monti
Allungo la mano, afferro le costellazioni
Non oso parlare ad alta voce
Ho paura di svegliare chi sta sopra il cielo.
Li Bai, poeta cinese dell’Ottavo secolo
Afferrare costellazioni, avere paura di svegliare chi sta sopra il cielo: che meraviglia. Ebbene sì, Li Bai, considerato uno dei più grandi scrittori dell’epoca della dinastia Tang, è ancora oggi ricordato in patria come “l’immortale poeta”, anche se l’epiteto va al di là del senso onorifico: il letterato, eremita taoista, ebbe una lunghissima vita. Amicizia, solitudine, distacco dalla mondanità, ebrezza sono i suoi temi preferiti. E a proposito di ebrezza e di costellazioni da afferrare, leggenda narra che il sommo poeta sia morto annegato nel fiume Chang Jiang dopo essere caduto dalla barca mentre ubriaco tentava di afferrare la luna riflessa nelle acque.
Poeta sulla Cima di una Montagna, Shěn Zhōu, 1427–1509, pittore cinese della dinastia Ming